martedì 24 settembre 2013

CANI PAZZI - maglietta nera, occhiali neri, umore nero


Uno dei dischi che più ho amato ed ascoltato nell'ultimo anno.
Lo reputo al pari di "IN UTERO" nel mondo del punk-rock in Italiano, dopo questo mattone il genere è definitivamente morto.
Per la prima volta commenterò pezzo per pezzo tale capolavoro.
Si parte con un'inno alla località che ha dato i natali a ZEN-ARCADE degli Husker Du, con chiarissimi riferimenti all'accaduto, segue DETROIT, pezzo con una delle frasi più belle del disco... "entrerò in una banca grande, prenderò la cosa più importante".
Con la ramonesiana Commando-Denim-Jeans ti trovi a voler far parte della gang e allora al quarto pezzo decidono di buttare una ballad d'amore eterno e sincero.
La criptica M.D.M.A. spinge assieme a "quelli del drive-in" riportando sulla carreggiata un gruppo che sta scrivendo un disco hardcore con l'anima dei vincenti.
Settimo posto per il riempipista "come" che gioca su una frase inutile ripetuta all'infinito.
Segue PY degli Antares che canta e suona con il suo stile un pezzo dei pazzi.
Al nono posto del ciddi abbiamo il singolone che anche dalle nostre parti viene fatto suonare continuamente durante le feste che contano. NON INVITATECI MAI PIU' AI VOSTRI PARTY.
"Giù al metrò" con la sua strofa "fare punk non è punk"spiazza tutta la squallida scena italiana, e chiude con una cover anonima degli HANGERS e la strumentale "Tommy veterano" che placa gli animi.
Raramente un disco mi ha preso così bene, e per di più un disco di punk-rock in italiano.
Suonato egregiamente, con una batteria perfetta e suoni di chitarre ben definiti, registrato da Dio e caratterizzato dal cantato sgraziatissimo di Tonio, grafica buona con foto plastica scattata dal Canthc nella quale i musici paiono pure belli ed affascinanti.
I quattro hanno mollato poco dopo aver stampato questo testamento e adesso hanno la sbruffoneria di tornare con un nuovo progetto.
Si vedrà in futuro, anche se la partenza è perdente senza ombra di dubbio.
Lunga vita ai Cani, ops.

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